Sono 5000 i km percorsi in 10 giorni, partendo da Roma sino a Amsterdam, facendo due tappe e avendo come meta il Pride Gay. Ecco il mio pensiero
Di luoghi e vacanza gay-friendly ve ne ho parlato già QUI, ma mi limitavo al territorio italiano. In modo inequivocabile, l’Italia è ancora legata ad un concetto di omofobia che a volte sfocia nelle aggressioni altre in insulti: non ultimo quello a Pomezia. Questo è uno dei tanti motivi per cui si decide di trascorrere le proprie vacanze in strutture o in località gay-friendly e personalmente, credo che ci vorrà qualche generazione di figli prima di arrivare ad essere come i Paesi Nordici. La prova è stata la mia personale esperienza del Pride che si è svolto a Amsterdam sabato 4 e che ho vissuto in prima persona con il camper e a bordo della barca Greenpeace. Avevo già partecipato ad alcuni Pride italiani negli anni scorsi, ma nulla è a confronto di ciò che ho incontrato nella capitale olandese. A cominciare dalla città e dall’accoglienza organizzata sia per chi arrivava in camper, sia in auto o in aereo. Una settimana di eventi che hanno portato in piazza migliaia di famiglie ogni sera. Si avete capito bene di famiglie! Perchè in Olanda non esiste una sola famiglia, ma differenti modi di formare una famiglia. Così durante la proiezione di un film, ti ritrovi coniugi anziani, il gruppo di adolescenti o la coppia con prole e tutti stanno in religioso silenzio per guardare un film a tematica omosessuale. Insomma c’è una sottile differenza tra condividere e essere “fintamente tolleranti“. Quella differenza che ho vissuto in prima persona sulla barca di Greenpeace navigando per tre ore nei canali strabordanti di persone di qualsiasi età, orientamento sessuale, ceto, credo religioso o politico, che applaudivano, sorridevano e ti lanciavo una barretta di cioccolato o una bottiglietta di acqua per rinfrescarti. Ogni volta che ho inforcato un cartello, che fosse per ricordare di rispettare il pianeta e le sue risorse o per sottolineare che ogni uomo ha uguali diritti indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, ecco ogni volta che succedeva ciò, ricevevo la conferma dalle persone con sorrisi, abbracci e con un thank you gridato! E ogni thank you era per me un goccia di gioia che riempiva il mio cuore, una conferma che in Olanda non esistono luoghi gay-friendly, ma solo grandi friendly.
https://www.facebook.com/greenpeacenederland/videos/10155266485746467/?t=6
Pensa dopo aver vissuto quasi 20 anni nel UK ed essere ritornato in Italia….. che abisso, mamma mia!!