Padova in camper. Due giorni nella città dei “senza”, tra tanta storia e buona tavola. Seguitemi
Nella mia vita passata, Padova fu una delle città che vissi sempre solo per lavoro e mai per piacere. Ora che il mio lavoro è stare in vacanza, ho deciso di vivere quelle città che non ho mai amato, perchè sconosciute e perchè rappresentavano solo un impegno, una riunione di lavoro. Intanto grazie ad un caro amico, scopro che Padova è la città dei “senza”: senza nome del santo, perché Sant’Antonio, patrono della città, è detto semplicemente “il santo”; del prato senza erba, perché Prato della Valle è in realtà una piazza; infine del caffè senza porte, riferendosi allo storico Caffè Pedrocchi, che sia giorno e notte, estate e inverno la tazza di caffè è servita sotto la galleria aperta sulla strada. Fatta questa curiosità, vi suggerisco di visitare il centro, lungo la via principale che arriva sino a Prato della Valle una tra le più grandi piazze d’Europa. E’ la piazza principale della città, quella che ospita concerti e manifestazioni, oltre ai bellissimi fuochi di Ferragosto. Puntali i mercati che vi suggerisco di non perdere: ogni sabato il mercato tradizionale della città e ogni terza domenica del mese i banchi dell’antiquariato. Al centro di Prato della Valle c’è un’isoletta circondata da un canale,realizzata nel Settecento dall’architetto Andrea Memmo. È tra le più suggestive cose da vedere a Padova, con le sue 78 statue che rappresentano personaggi famosi legati alla storia della città. Sempre nella piazza, non fatevi scappare l’occasione di visitare il più antico luogo di culto della città, l’imponente basilica di Santa Giustina e i portici che circondano Prato della Valle dove trovare la Loggia Amulea di stile neogotico dove nelle sue belle sale si celebrano i matrimoni civili. Se percaso piove, fate un salto al Museo del Precinema. Si tratta di una collezione unica al mondo esposta a Palazzo Angeli e che raccoglie strumenti ottici interessantissimi e tante “lanterne magiche”, i celebri e popolari proiettori usati già dal Settecento. Proseguite la visita in direzione dello scorcio più celebre di Padova: la Piazza del Santo . Avrete solo l’imbarazzo di cosa vedere e visitare: dalla meravigliosa basilica al palazzo dei musei civici, dall’oratorio di San Giorgio alla Scuola del Santo. Proseguite a camminare per le vie del centro storico in direzione del Palazzo del Podestà e accanto a questo si apre Piazza delle Erbe che, con la vicina Piazza della Frutta, ospita da secoli i banchi del mercato di Padova. A dominare entrambe le piazze e direi anche a rubare il mio sguardo è il grande Palazzo della Ragione. Realizzato nel Trecento era, all’epoca, il più grande salone coperto al mondo: 80 metri per 27, coperto da una grande volta in legno alta 40 metri e ricoperta da piastre di piombo. Al suo interno si possono ammirare più di 500 affreschi. Non lontano da Piazza delle Erbe vi suggerisco di far tappa in Piazza dei Signori che è considerato il salotto della città. Ricco di negozi e caffè storici un tempo era dimora dei Carraresi, ma anche i capitani veneziani. Proseguite per l’aperitivo che qui di chiama Sprizt e ovviamente fate tappa nello storico caffè “senza porte”, il Pedrocchi. All’angolo tra via Oberdan e via VIII Febbraio è uno dei luoghi simbolo della città e nell’Ottocento ci si poteva sedere ai tavoli sotto il porticato e ordinare da bere a qualunque ora del giorno e della notte. Per la cena io ho cenato con piatti tipici (tipo il Baccalà) alla Trattoria Orazio . Il giorno successivo, invece vi faccio fare un tuffo nella pittura del Trecento con il Battistero di San Giovanni: di epoca romanica, dedicato a San Giovanni è il vero capolavoro della piazza. Al suo interno vi è uno dei più spettacolari cicli di affreschi del Trecento mai realizzati, con oltre cento scene bibliche che vanno dalla Genesi all’Apocalisse. Liberate la memoria fotografica del cellulare…perchè la prossima tappa è alla Cappella degli Scrovegni, l’opera più bella mai realizzata da Giotto. Io personalmente ci sono rimasto 20 minuti a osservare silenziosamente quello che è universalmente considerato il capolavoro di Giotto: un ciclo di affreschi che toglie il fiato, da “leggere”, scena dopo scena, come fosse un libro. Non basta un weekend per vedere tutto quello che offre Padova, ma intanto inizio con questo piccolo itinerario e restate “connessi” perchè dedicherò un altro weekend solo per raccontarvi i Musei che sono presenti in città.
Un ringraziamento per la foto a Roberto Sandoni e Padova
Dove sostare con il camper?