Paestum, la cui area archeologica della città è stata inclusa dall’UNESCO nell’elenco dei siti di interesse mondiale, è la tappa storica di una vacanza in Cilento. Seguitemi
Paestum è la tappa storica, che vi suggerisco se decidete di visitate il Cilento. Un vero tesoro di rara bellezza, un’area archeologica perfettamente mantenuta e un museo ricco di reperti storici. Paestum, fu uno dei centri principali della Magna Grecia e le sue origini risalgono addirittura al Paleolitico, mentre le tracce più evidenti risalgono all’età del Bronzo, con la cultura del Gaudo. Spina-Gaudo è il nome della località vicino alla foce del Sele dove durante degli scavi nel 1944, fu individuata la necropoli. La cultura del Gaudo che si è sviluppata nel Sud Italia durante l’età del rame (eneolitico), parte proprio nell’area di Paestum, vicino al mare e si espanse a ventaglio verso l’interno come testimoniato dalle necropoli ritrovate a Mirabella Eclano, Eboli e Buccino. Successivamente intorno al 600 a.C., coloni greci provenienti da Sibari , v fondarono una città a cui diedero il nome di Posidonia. Edificarono il grande santuario di Era poco a nord, presso la foce del fiume Sele. Alla fine del V secolo a.C. Paestum fu conquistata dai lucani, sotto i quali visse un periodo di prosperità e raggiunse la massima espansione territoriale; nel 273 a.C. i romani vi stabilirono una propria colonia, cambiando il nome della città con quello attuale. In età imperiale Paestum iniziò una lunga e progressiva decadenza, fino al definitivo abbandono, nell’VIII secolo, a causa dell’impaludamento della zona che la rendeva inospitale e inagibile alla vita quotidiana. Cuore della visita a Paestum e la zona archeologica e il Museo, da cui si osserva la città nel suo antico splendore riportata solo parzialmente alla luce attraverso gli scavi archeologici. Delimitata da imponenti mura (V-III secolo a.C.), ospita lungo la direttrice del cardo romano gli edifici principali: a nord si trova il tempio di Atena del 500 ca. a.C. al centro si estende l’area pubblica con l’Ecclesiasterion dove avvenivano le assemblee politiche, il foro con il comizio, il tempio della Triade Capitolina (Capitolium) e la basilica. Alle spalle del foro trovate l’anfiteatro (I secolo a.C.) e un ginnasio ellenistico con una grande piscina. A sud era situato il grande santuario urbano di Era, con due magnifici templi dedicati alla dea, del 540 ca. a.C., e quello chiamato “di Nettuno”, del 460 a.C. I due templi, insieme a quello di Atena, costituiscono un complesso eccezionale, molto ben conservato e che testimoniamo uno dei più alti esempi dell’ordine dorico in Occidente. A ovest sono emersi dagli scavi, vari isolati dell’impianto ortogonale, con abitazioni di età ellenistico-romana. Prospicente ai templi, trovate il Museo archeologico nazionale di Paestum e merita assolutamente una tappa dedicata a scoprirne il contenuto, magari insieme ad una guida. Fondato nel 1952 è articolato in varie sale: accoglie preziose testimonianze della vita quotidiana e dell’attività artistica e artigianale della città greca e poi della colonia latina, ma ciò che vi toglierà il fiato saranno le lastre dipinte della cosiddetta Tomba del Tuffatore e diversi frammenti di pitture funerarie del IV secolo a.C. A questo punto se sarete stanchi di camminare, non c’è rimedio migliore che rilassarsi al mare. Godersi i 12 km di costa dove corre la pineta e le spiagge sabbiose che si alternano con spazi liberi e con stabilimenti balneari.
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