Erano due ragazze di 24 e 28 anni, amiche, alte, bionde, con la pelle chiara e soprattutto viaggiatrici.
Si soprattutto viaggiatrici, di quelle che programmano mesi prima un viaggio in un Paese che offre paesaggi unici. Viaggiatrici che non amavano i luoghi di massa, perchè non avevano scelto unz località dal un colorato catalogo che prometteva spiagge bianche e aperigiochi al tramonto. Erano viaggiatrici che con uno zaino e una tenda avevano tutto il necessario per amare un Paese, per vivere il territorio, le persone, i sorrisi, i colori, i tramonti e una cultura differente. Ecco mettetelo bene in testa, in quella cosa che divide l’orecchio destro da quello sinistro e usatela. Erano viaggiatrici e sono state uccise in modo barbaro! E non spetta a nessuno sentenziare perchè sono andate da sole in un Paese ostile alla cultura occidentale. Non è certo più sicura la vostra linea di metropolitana che utilizzate ogni giorno, o la stazione ferroviaria, o la Riviera Romagnola. Già perchè la stessa brutalità è commessa anche qui nella tranquilla città di provincia. Erano viaggiatrici e con tutta probabilità regalavano scatti alla rete, quegli scatti che vi trovate spesso nel desktop di qualche pc, oppure nell’ennesima catena con frase mielosa sull’amicizia o amore che troneggia sul un scatto di un favoloso tramonto. Ecco, allora per un attimo lasciate la vostra “confort zone” dietro la tastiera, lasciate per un attimo l’appuntamento con la parrucchiera o di portare il figlio a lezione di calcio e pensate che al mondo ci sono persone che lo amano oltre il confine del quotidiano.