Eberspacher è il riscaldatore a gasolio che ho scelto per il mio camper. Vi spiego i motivi
Uno dei problemi maggiori per chi decide di vivere la vacanza in inverno con il camper, è il riscaldamento. La stragrande maggioranza di veicoli montano di serie un tradizionale sistema combinato stufa-boiler alimentato a gas, la classica Truma con ventilanzione. Questo sistema che per la generalità dei casi di utilizzo del camper va benissimo, presenta alcuni limiti se il camper viene usato per lunghi periodo invernali o in presenza di temperature molto rigide. Ora, una cosa che ho imparato dopo 5 anni di vita a bordo del camper e di avere sempre il piano B, sempre in ogni occasione. Ovvero non avere un solo sistema di riscaldamento ad esempio. Considerando che i limiti di una Truma, sono legati essenzialmente alla capienza delle due bombole di gas e che tali limiti si vivono maggiormente nel periodo invernale, perchè l’80% del consumo della bombola è legato al riscaldamento e il restante al frigo, cucina e boiler dell’acqua. Quindi ricapitoliamo, se è vero che la stufa Truma Combi va benissimo, cosa succede quando decido di fermarmi 15 giorni in montagna? Oppure se mi dimentico che sono quasi alla fine della bombola e non ho trovato un rivenditore aperto? O peggio se sono nel sud Italia e non ci sono rivenditori delle bombole in vetroresina? E se sono all’estero e non ho l’adattatore per ricaricare le bombole? E senza aumentare il peso e quindi i consumi del camper, cosa posso fare?
La prima idea è stata di voler installare un serbatoio esterno. La normativa italiana dallo scorso anno lo prevede, ma il costo, la maggiorazione di peso e l’ingombro mi hanno fatto scartare questa soluzione. Ho valutato l’opzione della “bombola ricaricabile” che è ottima perchè riduce i costi sia di installazione sia di carburante, ma in Italia non è ancora permessa nè autorizzato il suo riempimento ad un comune distributore e quindi ho deciso di optare questa soluzione, solo per quando sarò all’estero. Mi ha incuriosito anche l’idea di un generatore ausiliario, ma voleva dire occupare spazio ulteriore e per chi come nel mio caso ha un veicolo compatto e ci vive tutto l’anno anche un semplice stipetto è vitale per metterci il cambio delle magliette, ad esempio. Quindi sono arrivato alla soluzione di un riscaldatore a gasolio: piccolo, leggero e dannatamente COMODO. Non devo fare il cane da tartufi a trovare un rivenditore di bombole, non devo stare ad aprire lo sportello del vano bombole e picchiettare sulle bombole (come se scegliessi il melone al mercato) per capire quando gas ho ancora disponibile. Ho smesso di preoccuparmi dell’autonomia e del consumo, mi basta avere gasolio nel serbatoio e fine dei pensieri. La scelta è caduta su Eberspeacher modello Airtronic D2 perchè volevo un prodotto che mi offrisse la sicurezza di un post vendita e l’installazione di una rete certificata. Non volevo trovarmi davanti un numero verde o una mail senza un contatto umano diretto. Oggi a distanza di tre mesi dall’installazione posso dare qualche informazione in più che non avevo considerato all’inizio. Innanzi tutto mi sono accorto che l’ambiente del camper si scalda prima (forse perchè la temperatura di uscita dell’aria è più calda rispetto alla Truma) e quindi anche se il consumo di carburante è più alto sulla carta, rispetto ad una soluzione con il gas, nella realtà d’uso, lo utilizzo di meno e per tempi più brevi. Il tasto che regola la funzionalità mi permette di stabilire la temperatura (io metto 21 gradi) e di mantenerla costante senza picchi di consumo di carburante. Inoltre poichè esternamente sotto il telaio non avevo spazio per l’installazione del brucatore, FMA di Marco Floris ha provveduto a sistemarlo dentro l’unica piccola cassapanca in camper. Questo all’inizio mi preoccupava pensando al rumore e ad eventuali fumi. Nella realtà tutto l’impianto è esterno e quindi, all’interno del camper non ho alcun odore di “gasolio” e il rumore internamente è pari alla mia classica Truma Combi. Quello che cambia è all’esterno che è leggermente più rumoroso: se avete un vicino con le finestre aperte, cosa molto improbabile d’inverno a 0 gradi, potrebbe dirvi “mi girate un po’ di caldo anche a me”.