curiosità dall'Italia e dal mondoEstate 2020, post Covid, nelle Marche

Estate 2020, post Covid, nelle Marche

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I protocolli post Covid 19 per le Marche. Campeggi, stabilimenti balneari, alberghi, bar e ristoranti


Sono stati approvati una serie di protocolli per regolamentare le riaperture, nei settori del turismo, del commercio e dei servizi sociosanitari per la regione Marche. I protocolli approvati riguardano diversi punti. Ci soffermiamo nei punti che interessano a chi decide di vivere una vacanza in hotel,  campeggi e villaggi turistici, oppure utilizzare stabilimenti balneari o spiaggia libera, somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti). Entriamo nel dettaglio:

  • Nei negozi e attività commerciali interne alla struttura si devono applicare le misure di distanziamento disposte dalle linee guida specifiche per la categoria incentivando la consegna dei prodotti direttamente presso le piazzole e i bungalow, ordinando da remoto.
  • Le attività sportive a squadre quali beach volley, calcetto, che non consentono il prescritto distanziamento sociale, sono limitate secondo quanto prescritto dalle normative specifiche in vigore.
  • L’utilizzo delle piscine interne alle strutture ricettive può essere consentito solo in funzione di una limitazione di accessi, di ricambio frequente dell’acqua e di disinfezione, adeguata a prevenire l’esposizione a infezione Covid-19 da parte dei clienti sia nell’area di accesso che all’interno della vasca.
  • L’accesso alla piscina deve essere controllato attraverso un ingresso/uscita con numero contingentato in relazione alla capienza della struttura con una frequenza di 10metri quadrati per 4 persone. 
  • Tra le persone deve comunque essere sempre garantito il distanziamento di almeno un metro sia fuori che dentro l’acqua.
  • Gli arredi (ombrelloni, lettini, sdraie) a bordo piscina o area solarium, devono essere posizionati in postazioni fisse in maniera tale da garantire il rispetto delle distanze interpersonali. La distanza minima tra i lettini non può essere inferiore ai 2 metri.
  • Qualora il gestore ritenga che per le caratteristiche degli impianti e delle attrezzature non possano adottarsi le misure di distanziamento sociale efficacemente, potrà decidere di vietarne l’utilizzo.
  • Le attrezzature come lettini, sdraie, seggiole panche sono giornalmente sottoposte a pulizia e sanificazione.
  • Le attività sportive potranno essere svolte solo se consentite dalle normative e mantenendo sempre la distanza di sicurezza.Il titolare dello stabilimento valuta se ha modo di consentire lo sport in modo corretto. Le aree gioco bambini potranno essere allestite e utilizzate solo assicurando la vigilanza al rispetto delle norme di distanziamento. 
  • L’utilizzo delle piscine eventualmente presenti all’interno degli stabilimenti può essere consentito solo con un accesso limitato e il ricambio frequente dell’acqua. 
  • Per le piscine interne agli stabilimenti è consentito l’ingresso massimo 4 persone ogni 10 metri quadrati. All’interno della piscina va comunque rispettato il distanziamento. 
  • Le aree comuni vanno organizzate in modo da rispettare sempre il distanziamento. 
  • Il Comune può comunque derogare al piano spiaggia e dare ok all’utilizzo di determinate aree per attività ludiche e sportive, ma sempre rispettando il distanziamento sociale.
  • Le spiagge libere: i Comuni possono valutare se assegnare in concessione temporanea le fasce di spiaggia libera al privato. Possono farlo per un tratto di spiaggia di massimo 25 metri lineari contenute tra due spiagge in concessione oppure fasce di spiaggia libera confinanti con un singolo chalet per un massimo di 12 metri. Si potranno attrezzare ma garantendo tutte le prescrizioni riguardati la categoria degli stabilimenti balneari “

     

 

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