Vivere il camper o vivere una vacanza in camper è una scelta greenlife. Scoprite perché
Nel 2004 l’Università di Pisa nella figura del Prof. Ing Poalo Fiamma, realizza un’indagine e un rapporto tecnico, sulla sostenibilità ambientale del camper rispetto ad altre forme di vacanza più stanziali o tradizionali. Dal rapporto che trovate sul sito di CaravanBacci, si evincono diversi parametri e valori: il numero di persone coinvolte nella vacanza, i chilometri percorsi, il carburate e molti altri parametri. Emerse un vantaggio a favore del camper: l’impatto ambientale dell’attività antropica connessa allo spostamento delle persone ed al loro soggiorno può essere dunque ridotto utilizzando come risorsa strategica le potenzialità del turismo itinerante, che per le sue caratteristiche di sostenibilità abitativa, offre efficaci benefici per la qualità dell’aria, risultando, nei fatti, totalmente preferibile per l’alta percentuale della riduzione delle Emissioni di CO2 rispetto ad altre forme di turismo tradizionale. tra la vacanza tradizionale e quella itinerante in camper.
Partendo da questa relazione tecnica, personalmente vivere in camper, ha cambiato parte delle mie abitudini oltre al rapporto con l’ambiente: una scelta greenlife.
1.Riutilizzo
Questa è la parola d’ordine, quando si decide di vivere in un camper. Spesso, in una casa tradizionale si tende ad avere due eccessi: o si tiene tutto o si butta via ogni cosa. Vivere in camper, invece porta a capire quali contenitori tenere perchè tornano utili per sistemare oggetti o accessori.
Il fustino del detersivo. Vi ricordate io non cambio il mio fustino per due fustini? Ecco io invece ho deciso che il fustino del detersivo che mia nonna termina, invece di buttarlo, lo trasformo nel cesto della roba da lavare in camper. Perché? Perché in vacanza non sai mai dove mettere la biancheria sporca e tra l’altro puzza come giusto che sia. In aiuto arriva il fustino che profuma di detersivo, occupa poco spazio (stretto e alto) ed è facile da essere trasportato.
Le bottiglie o i contenitori di plastica. Alzi la mano chi non si è inciampato almeno una volta nei picchetti di qualche tenda o veranda! Se tagliate la parte superiore di una bottiglia o del flacone e fate passare il filo con cui legate la veranda o la tenda al terreno, avere una protezione per i picchetti che piantate nel terreno. Così evitate di farvi e fare male a chi passa vicino alla veranda.
La copertina della nonna. Se anche voi avete la classica copertina della nonna, quella che ci siete affezionati ma che vi vergognate di far vedere agli ospiti perché è consumata o macchiata, in campeggio torna ad essere utile. Prendete una bella fodera di un cuscino (taglia min 50×50) e la riempite con la copertina. Diventerà un comodo cuscino per sedie, sdraio e metti caso che una sera di agosto ci sia quel venticello che ti faccia dire “avessi la mia copertina sulle gambe”….e lei è li che ti aspetta.
Le spugne usate e gli asciugamani vecchi. Si proprio quelle spugne che avete usato mille volte per lavare piatti, posate o il bagno, proprio loro tornano utili per fissare oggetti nel garage, le bici sul portabici senza che il manubrio tocchi la parete del camper. Lo stesso con gli asciugamani che per un anno vi hanno accompagnato in palestra possono tornare utili in campeggio per sistemare oggetti che rotolano negli stipetti o armadietti.
Le scatole delle scarpe in camper diventano ottimi contenitori dove mettere le calze (sono proprio a misura perfetta). La stessa cosa per i piccoli contenitori di plastica rigida che nel frigo e freezer, del camper (più piccolo di quello di casa) trovano facile posto
2. NO Plastica usa e getta, ma riutilizzabile. Quando la plastica fu inventata negli anni 60, aveva l’obiettivo di sostituire il vetro, il legno e la ceramica, con alcuni pregi. Più leggero e più resistente agli urti. Sfortunatamente la cosa è “sfuggita di mano” con l’arrivo della plastica usa e getta. Piatti, bicchierli e posate usa e getta in camper (sia puliti sia sporchi) occupano spazio. Inoltre, non sono adatti per i cibi e bevande calde. Non di meno i prodotti usa e getta riciclabili, che prima di essere reintrodotti in commercio dopo l’uso, necessitano di essere lavorati nei processi produttivi e quindi inquinano nuovamente.
3. Immondizia. I rifiuti suddivisi in 4 tipologie (plastica, umido, vetro/metallo e carta) occupano molto spazio in camper. Ragion per cui, occorre limitare la produzione di rifiuti, iniziando dai prodotti che si acquistano durante la spesa. Le uova, ad esempio non avranno più l’involucro di plastica o di cartone, così come la frutta e verdura, ma avvolti nella carta del giornale o in buste riutilizzabili. Finirete per riutilizzare i vasetti di vetro come contenitori per i cereali, la pasta o il riso. E finirete per produrre meno immondizia rispetto a quando vivevate in una casa in muratura.
4. Consumi energetici.Acqua, energia elettrica (prodotta da pannelli solari), saranno l’oggetto del cambiamento immediato: basta rimanere senza acqua o senza luce, una volta per capire dove facciamo spreco. La doccia dura il tempo necessario e non per giocare con la paperella; i denti si lavano con un bicchiere di acqua; la luce viene accesa e spenta all’occorrenza e non ultimo si lavano i piatti con responsabilità ovvero utilizzando detersivi senza schiuma e limitandone l’uso allo stretto necessario. Infine, l’ultimo consumo quello energetico, il riscaldamento. Per scaldare un camper di 12-20 metri quadri occorre molta meno energia e carburante e ancora meno se si scelgono mete con il clima mite.
5.Minor spreco di alimenti e acquisti più mirati nell’abbigliamento. Lo spazio riservato alla cucina e al frigo, sono di dimensioni più contenute, quindi la spesa si è costretti a farla più sovente. Ogni due giorni e soprattutto, non grandi quantità con il rischio di doverla buttare. Il vantaggio di acquistare lo stretto necessario influisce oltre che sul consumo, anche sul portafoglio, perché ricordate che il “3×2” l’affare lo fa il Supermercato e non voi. Infine, il guardaroba: in camper non direte mai “non ricordavo di avere quella maglietta” oppure “non ho mai messo quelle scarpe”. Tutto viene utilizzato e soprattutto visto lo spazio contenuto, non ci sono doppioni inutili o capi che non si usano
Tutti questi comportamenti, sia che li viviate durante una vacanza, sia che li facciate propri nella quotidianità, serviranno per lasciare un mondo migliore a chi arriverà dopo di noi.