in camper per vignetiWeek-end nel Chianti con il camper

Week-end nel Chianti con il camper

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Un weekend romantico oppure con tutta la famiglia a scoprire in uno dei territori italiani più famosi: il Chianti.

Durata: 2-3 giorni

Km: 60 km

Periodo ideale: autunno, primavera

Adatto a tutta la famiglia

Bici e un paio di scarpe comode

Noleggiare un camper: CaravanBacci Lavoria (PI)

Mi scrivete in molti chiedendomi un suggerimento per una gita fuori porta, un weekend romantico oppure un “ponte” festivo con tutta la famiglia e oggi vi porto a scoprire uno dei territori più amati del nostro Bel Paese: il Chianti. Il nome del terriorio, delimitato nel 1716, comprende oggi 9 comuni tra le province di Firenze e Siena,ma originariamente erano tre i Comuni che formavano la “Lega militare fiorentina del Chianti”: Gaiole, Radda e Castellina (dette, appunto, “in Chianti”). L’itinerario che vi suggerisco si snoda tra vigneti e boghi, ripercorrendo parte del circuito della storica gara ciclistica Eroica. E per i buon intenditori di vino, soltando in questa zona vini prodotti possono fregiarsi del titolo “Chianti Classico” e sono riconoscibili per il pubblico dall’etichetta Gallo Nero. Ma sapete la storia del Gallo Nero e il perchè di questo simbolo? Pare che nel periodo medievale, dopo anni di guerra sanguinosa tra la Repubblica di Firenze e quella di Siena per il controllo del territorio del Chianti, si decise di porre fine allo scontro e di determinare i confini delle due repubbliche, in modo alquanto singolare. Ad un giorno stabilito, al primo canto del gallo, un cavaliere sarebbe partito al galoppo dalle rispettive città e nel punto in cui si sarebbero incontrati lì sarebbe identificato il confine. I senesi scelsero un gallo bianco che accudirono come un “re”, per far partire il loro cavaliere. I fiorentini invece scelsero un gallo nero e lo trattarono in modo pessimo: lo misero in una gabbia scomoda e lo lasciarono a digiuno per alcuni giorni.

Al giorno della partenza della sfida, il gallo nero dei fiorentini, ormai stremato dalla fame e dalla gabbia scomoda cantò molto prima dell’alba e quindi il cavaliere partì prima del rivale e fu così che i cavalieri si incontrarono, dopo solo pochi chilometri da Siena, nei pressi di Fonterutoli dove fu posto, il confine tra le due Repubbliche.  In nostro itinerario invece ha come punto base sia che abbiate il camper oppure l’auto oppure una due ruote, il Castello di Verrazzano. Originariamente un insediamento Etrusco e poi Romano, il Castello ha mantenuto pressoché inalterati i suoi confini da circa 1000 anni e conserva gelosamente un’antichissima tradizione vinicola: i vigneti e gli oliveti della proprietà sono descritti in un manoscritto del 1150 della Badia di Passignano (erroneamente riportato “1170”). Dal VII secolo il Castello divenne  proprietà della famiglia Verrazzano e qui nel 1485 nacque il navigatore Giovanni da Verrazzano, scopritore della baia dell’odierna New York e della maggior parte della costa Est degli attuali Stati Uniti. In suo onore a New York si trova il famoso ponte (The Verrazano) sospeso tra Brooklyn e Staten Island. Dal 1958 il Castello e la tenuta sono stati rilevati dal Cavalier Luigi Cappellini, il quale iniziò una paziente opera di restauro che, nel rispetto delle peculiarità storiche e architettoniche del luogo, ha riportato all’antico splendore la purezza delle forme di Castello del Mille, conservando il tessuto agricolo originario.

Oggi potete soggiornare nelle camere, effettuare le degustazioni dei vini,  (vi suggerisco i due tipi di rosso, che rimarranno impressi nelle papille e nella memoria a lungo), la cena in fattoria o accompagnare vino e aceto balsamico con verdure e formaggi del luogo. Seguite il tour e la storia di questo castello che sorge immerso nelle colline del Chianti. Qui sarete circondati da vigneti e dalla natura: non è inusuale ritrovarvi a passeggiare,  con piccoli animali selvatici. Il Castello è sempre aperto per le degustazioni e per l’acquisto dei prodotti e se siete in camper disponete di un ampio parcheggio ideale per sostare. 

La prima tappa partendo dal Castello è Greve, il Comune ritenuto il centro focale del territorio grazie alla sua posizione strategica equidistante da Firenze e Siena. Storicamente, la città era un punto strategico per il commercio, ne testimonia la forma triangolare della piazza centrale. Tre erano le vie mercantili che giungevano al Comune. Qui vi suggerisco se vi piace la carne, di fare sosta all’Antica Macelleria Falorni: si tratta di uno storico negozio insediato a Greve dal 1729, famoso per la qualità delle razze locali, la chianina per i bovini e la cinta senese per i suini.

Lasciato Greve, proseguite per il bordo di Montefioralle: la strada sale parecchio e in alcuni punti è stretta, ma la vista è appagante. Il borgo con le sue mura risalgono all’XI secolo e meritano la visita. Proseguite per la strada in direzione Badia a Passignano: qui il paesaggio delle colline saprà riempirvi la memoria fotografica del vostro cellulare. Tenete presente che questa strada è un tratto della famosa Eroica e quindi non è difficile trovare ciclisti che percorrono salite e discese anche in solitaria e nella stagione fredda. Dopo Badia, riprendete il percorso direzione Panzano in Chianti, un antico borgo che tra il 13° ed il 15° secolo subì grosse modifiche determinate dal continuo passaggio di controllo tra i Signori di Firenze e quelli di Siena. Visitate Piazza Gastone Bucciarelli e da qui perdetevi tra le sue stradine.

Dirigetevi poi la Pieve Romanica di San Leolino, una delle più belle della zona del Chianti. Per pranzo vi suggerisco di fermarvi all’Antica  Macelleria Cecchini e di non farvi sfuggire il Sushi del Chianti (tartare intenerita, condita con olio, limone ed aromi di zona). Riprendete l’itinerario sempre seguendo le strade dell’Eroica e godetevi il tramonto a Lamole. Il giorno successivo dirigetevi al Castello di Volpaia per ammirare la vista e visitare il Castello, per poi scivolare a  Castellina in Chianti, città ricca di storia, dalle origini medioevali e etrusche. Potrete vedere i resti delle antiche torri, che un tempo avevano il compito di proteggere la città, salire sulla Rocca e ammirate il paesaggio sulla campagna.  E per finire l’ultima tappa fatela  a Radda in Chianti. Piccola, raccolta e protetta dalla sua mura, non perdetevi la Ghiacciaia Granducale e una bistecca fiorentina a La Vin’Osteria.

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Cristiano
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