Quattro luoghi da mettere come screensaver del vostro PC, perchè le mie Langhe sono differenti! Seguitemi in camper
Delle Langhe, territorio tra le province di Asti, Alessandria e Cuneo, trovate molti articoli sull’enogastronomia, le cantine da visitare, il vino da degustare, i formaggi da assaggiare e ovviamente le sue cittadine scrigni di storia e tradizioni. Io ci sono spesso e in questo articolo non vi parlerò delle mete classiche, ma di quattro semplici e originali luoghi da visitare e fotografare anche solo in un weekend, ovviamente con il camper, la caravan o la tenda a seguito.
1. La Cappella del Barolo, lo scrigno colorato artistico delle Langhe. Realizzata da Sol Lewitt e David Tremlett la piccola e coloratissima chiesa nelle Langhe è un piccolo gioiello artistico che vi colpirà prima all’esterno per i colori vivaci e poi l’interno davvero unico. Costruita nel 1914 su volontà di alcuni contadini della zona e inizialmente chiamata Cappella di SS. Madonna delle Grazie, la piccola cappella mai consacrata, oggi, dopo l’intervento dei due famosi artisti contemporanei, è una delle principali attrazioni della zona e la chiesa più colorata d’Italia. E’ ubicata nel vigneto Brunate della famiglia Cerreto di La Morra (siamo nelle Langhe cuneesi) ed è piccolo gioiello immerso nella campagna, circondato da vigneti e piante. Se vi fermate presso l’azienda Cerreto propone inoltre anche altre iniziative culturali e gastronomiche: degustazioni, tour, visite guidate e molto altro. Cappella del Barolo – La Morra CN, Italia
Coordinate GPS 44°37’41.312″N 7°56’41.824″E
Coordinate GPS 44°37’41.312″N 7°56’41.824″E
2.La Panchina. Tesoro mi si sono ristretti i bambini e il camper? Il secondo luogo originale nella realtà sono un insieme di punti sparsi nelle Alte Langhe. Si tratta di più di 50 panchine giganti dove i grandi possono tornare bambini? Tutto nasce da un’idea di Chris Bangle ( avete letto e state ricordando bene, il design Fiat e poi Bmw) che nel 2010 ha costruito la prima panchina rossa vicino alla sua attuale casa/studio con la collaborazione di un artigiano del posto. Il progetto è piaciuto così tanto successo che nel tempo le panchine si sono moltiplicate, diventando una community. Sul sito ufficiale di BBCP trovate tutte le informazioni che vi potrebbero servire, con tanto di mappa scaricabile che sarà fondamentale per la vostra ricerca.
3.l Cedro del Libano. Sempre a La Morra in frazione Annunziata vi porto a scoprire il terzo angolo nascosto. Si tratta di una conifera sempreverde che svetta maestosa su colle Monfalletto in uno dei punti più panoramici e inaspettati della Langa del Barolo. Non passa di certo inosservato, tanto da assumere il termine anglofono breathtaking ovvero “da togliere il fiato”. La famiglia Cordero di Montezemolo sono i proprietari di Colle Monfalletto e quindi quando andrete ricordate che state entrando in “casa altrui” e che come tale desidera che la propria terra non venga danneggiata nè sporcata. Per questo motivo la strada per arrivarci è percorribile solo a piedi, il Cedro è protetto da una bassa rete che ne impedisce l’accesso diretto. Una volta che sarete arrivati, dovrete tenere bene a mente la storia di questo albero. Inizia nel 1856 quando due giovani, Costanzo Falletti di Rodello ed Eulalia Della Chiesa di Cervignasco, discendenti dell’attuale famiglia, piantarono l’albero a ricordo delle loro nozze suggellando così il loro amore. Ancora oggi, dopo quasi 160 anni, quell’albero rappresenta quanto forte e durevole possa essere l’unione tra due persone.
4.Mombarcaro: dove si vede il mare e le Alpi. La quarta tappa che vi suggerisco è il punto più alto delle Langhe: 900 mt sul mare da cui si scorgono le Alpi, le Langhe e…il mare. Con un semplice scatto in modalità “panorama” avrete tre capolavori di Madre Natura. In realtà questo piccolo borgo che deve il suo nome Mombarcaro proprio alla sua caratteristica, mons (monte) e barcari (barbarizzato, da barche), il monte da cui si scorgevano velieri e grosse barche, è custode anche di storia e tradizioni. Vi consiglio di visitare il Museo Storico Etnografico, la Chiesa di San Rocco, con la “Cavalcata dei vizi” e i pregevoli affreschi di Antonino Ocello da Ceva, e il Santuario della Madonna delle Grazie (località San Luigi).
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