Dolceacqua, Valloria e Triora, 3 borghi storici della provincia di Imperia da visitare durante un ponte festivo. Rigorosamente in camper o con la caravan al seguito.
Forse non tutti sanno, la Liguria non è solo mare e passeggiate lungo la costa, ma anche ricchezza storica e enogastronomica. L’occasione può essere un maxi weekend o un ponte festivo, per scoprire 3 borghi storici della provincia di Imperia. Vi porteremo a fare un salto nella storia tra streghe, tribunali di inquisizione, palazzi nobiliari, porte da scoprire e ovviamente anche qualcosa da mettere in dispensa. Seguiteci.
DolceAcqua (IM). Il nome di questo primo borgo deve le sue origini al latino: “villa dulciaca”, fondo rustico di età romana ottenuto dal nome personale “Dulcius” (dolce), trasformato in seguito in “Dusàiga”, attuale nome dialettale e nella forma “Dulcisacqua”, denominazione ufficiale nei primi documenti del XXII – XIV secolo. Il primo documento certo che cita Dolceacqua risale al 1151; infatti fu proprio nel XII secolo che i conti di Ventimiglia fecero costruire il primo nucleo del castello alla sommità dello sperone roccioso che domina strategicamente la prima strettoia e la biforcazione della valle verso Rocchetta Nervina e la val Roia da un lato e la media e alta val Nervia dall’altro lato, controllandone di fatto gli accessi.Nel corso dei secoli seguenti, ai piedi del castello, venne sviluppandosi l’abitato della Terra ( Téra nel dialetto locale ), seguendo le linee di livello ai gironi concentrici attorno alla rocca e collegati fra loro da ripide rampe. Questa particolare architettura è da visitare con un buon paio di scarpe da ginnastica per passeggiare nei vicoli e stradine. Il cuore della storia di Dolceacqua si identifica, però con le vicende del castello e della signoria dei Doria e che vi consigliamo di non perderne la visita.
Valloria (IM): il paese delle porte, viene chiamato così per via delle sue 148 porte dipinte. Sono le porte di stalle, magazzini e cantine, interpretate da artisti di fama internazionale durante le feste estive che animano Valloria in un mix unico di cultura e allegria. La stessa cultura che si trova nel piccolo museo di Valloria dove gli oggetti del vivere quotidiano, le cose dimenticate perché oggi sostituite da apparecchi elettrici, elettronici o dotati di motore a scoppio, sono i veri protagonisti. Tra i tanti oggetti quello più caratteristico è lo strumento musicale detto “ripercussiva”: una via di mezzo tra il pianoforte e l’organetto, costruito in maniera integralmente artigianale da Giacomo Pisani detto “Minetto” (1886-1959). Fu un vero artista inventore che, da autodidatta, riuscì anche a creare un singolare violino nonché una macchina fotografica con autoscatto.
Triora (IM): il paese delle streghe e del pane. Il paese deve questi due appellativi al passato. Le strege hanno un legame indissolubile sin dall’anno 1587 in cui una terribile carestia si abbattè su Triora e la sua vallata. Coltivazioni e raccolti distrutti ed un’epidemia che colpì allevamenti e bestiame tanto da distruggere il fisico e le menti della popolazione del paese. In un’epoca dove la lotta al paganesimo era molto forte e la paura serpeggiava, fu facile avallare l’idea che la causa della carestia fosse opera del demonio che agiva attraverso le streghe. Per il Consiglio degli Anziani di Triora, con il benestare dell’Inquisitore di Genova, ogni donna che non rientrasse nei canoni di “morale” dei tempi fu identificata e segnata come “strega”, quindi come colpevole dei mali di cui era afflitto il paese. Iniziarono le persecuzioni, il delirio pervase la gente, la caccia alle streghe incominciò: l’uso di corda e fuoco furono all’ordine del giorno, un susseguirsi di tremende torture finalizzate a far confessare le povere accusate. Tutto ciò è arrivato a noi tra realtà e fantasia e che ritroviamo tra i carrugi del Borgo e presso il Museo Etnografico e della Stregoneria dove si trovano le testimonianze di quel passato. Il secondo simbolo è il pane: apprezzato e conosciuto per le sue caratteristiche uniche (è uno dei 37 Pani d’Italia), è’ preparato con tre diversi tipi di farine ricche di fibre e proteine, si presenta nella sua caratteristica forma tonda e larga e con la crusca sul fondo. Tagliato a fette, si sposa con qualunque tipo di pietanza, ma è strepitoso spalmato con i formaggi locali. Nelle passeggiate pomeridiane lungo le vie di Triora oltre alla vista un altro senso potrebbe venire stimolato: l’olfatto. Potrà capitare che veniate rapiti da un delizioso profumo “accogliente”, e se cercherete la fonte di questa tentazione, raggiungerete il forno che quotidianamente, tutti i pomeriggi, prepara il “nostro” Pane di Triora.
Dove sostare con il camper o la caravan?
Due sono i campeggi aperti tutto l’anno e che accolgono qualsiasi tipo di turista, perché dispongono anche di chalet in legno e strutture Glamping.
Camping Village Oasi: Via Sori, 5, 18013 Diano Marina IM cell. 347 134 5756 email [email protected]
Villaggio dei Fiori: Via Tiro a Volo 3 18038 Sanremo (IM) tel 00390184660635 email [email protected]
Camping Village Oasi: Via Sori, 5, 18013 Diano Marina IM cell. 347 134 5756 email oasi-