“Due uomini che si baciano, mi fanno schifo! Si dovrebbero vergognare!!” A questa frase pronunciata ieri tra due clienti, mia madre si è rifiutata di servire il caffè. Senza alcun problema ha detto “la macchina del caffè non funziona”. Quando ho chiesto il perché del rifiuto, lei mi ha risposto “Ho fatto molta fatica per non prenderli a schiaffi. era come insultassero te, con l’arroganza di non conoscere nulla. Io e papà ti abbiamo insegnato, sin piccolo quando ti portavamo in campeggio, ad vivere in mezzo a persone di diverse nazionalità, culture e religioni. A non discriminare per alcun motivo chi era vicino a te e a conoscere ogni persona per quello che è non per quello che fa”
Oggi alla luce di quanto successo a Orlando, ripenso a queste parole e capisco che nel rifiuto di mia madre, c’è tutto il mio orgoglio. Il quel gesto c’è il disprezzo verso chi si arroga il diritto di decidere della vita altrui entrando in una discoteca e sparando senza limiti. Li in quel luogo dove per molti, si può baciare una persona del proprio sesso, senza sentirsi aggrediti o derisi. Rappresenta una sorta di isola felice, una boccata di ossigeno prima di uscire nel conformismo che la società impone. Ecco, credo che proprio questo conformismo sia il combustibile per stragi come quella di Orlando e l’ignoranza il comburente. Orrori, sofferenza e dolore sono molto più vicini di quello che possiamo pensare. Si alimentano con quei “clienti” di mia madre, con “io sono tollerante purché lo facciano a casa loro”, con “quello è un frocio!”, con “ci sono problemi molto più importanti”. Non ci credete? Provate a vestire i panni di un Gay o di una Lesbica, per una settimana e mettere un registratore nella tasca della giacca di chi vi circonda. Scoprirete quanti “Orlando” sono vicini a voi.
Grazie, sono commosso…