Da qualche mese, una delle tappe fisse dei miei viaggi è Roma. Mi fermo spesso in un parcheggio in pieno centro e ho come vicini una coppia di anziani di 83 anni e 85 anni. Due pensioni minime, una casa a Tivoli e problemi di salute per lui, a tal punto che spesso è in ospedale e lei deve arrangiarsi con metrò e treno anche di sera per tornare a casa. La soluzione l’hanno trovata nel camper. Hanno acquistato un camper usato e molto vecchio, messo in affitto la loro casa e così possono avere una dignitosa pensione. Non ultimo, lei può curare lui più facilmente perchè l’ospedale le lascia parcheggiare il camper sotto, vicino all’ingresso. Quando lui, sta bene, vanno alle terme a Fiuggi o al mare, a Sabaudia. Direte tutto regolare? Non proprio, l’affitto di casa è in nero, il parcheggio viene concesso ma in realtà sarebbe vietato e qualche volta Lei si attacca alla mia presa elettrica per caricare le batterie. Sarebbe tutto da contestare: l’affitto, il parcheggio e la corrente elettrica presa da me. Ma c’è qualcosa che va oltre tutto questo, un numero ; “85”. Sono gli anni di Lei e 83 gli anni di Lui. Quelli che per Peppina sono 95 sfrattata da casa senza alcuna dignità. Quelli che per l’anziana stuprata a Milano, sono 81 e derisa da un consigliere comunale di Cinisello Balsamo. Sono gli anziani trascinati sulle scale e malmenati alle urne in Spagna. Una società che vorrebbe dipingersi come evoluta e civile, progressista e democratica, si scopre essere miope. Talmente miope, da non comprendere che non rispettando gli anziani, è destinata a morire giovane, schiacciata dalla propria arroganza.
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