Il Museo dell’Olivo è sicuramente una delle tappe che vi consiglio se la vostra meta è la Riviera dei Fiori in Liguria. Scopriamo insieme nelle prossime righe.
Il Museo dell’Olivo, inaugurato nel 1992 nella sede storica della Fratelli Carli di Imperia Oneglia, racconta la storia dell’olivo che per secoli ha rappresentato la principale risorsa dell’economia locale e la cui presenza caratterizza tuttora il paesaggio della Riviera di Ponente. L’esposizione raccoglie i materiali radunati dalla famiglia Carli in quasi un secolo di ricerche, a partire da un primitivo nucleo di utensili per l’illuminazione e l’alimentazione, formato da preziosi lumi a olio ed oliere in argento. Sono esposti documenti, reperti archeologici, misure e sistemi di peso, attrezzi e impianti visti nella loro evoluzione tecnica. I sei mila anni di storia dell’ulivo, sono articolati in dodici sezioni che ripercorrono aspetti mitici, simbolici, storici, economici, botanici, colturali, tecnologici, commerciali. Molto originali le ricostruzioni di un frantoio a trazione animale e della stiva di una nave romana con il suo carico di anfore olearie. Nel giardino del museo, fra alberi di olivo secolari, presse e giare provenienti da vari paesi offrono una sintetica panoramica dei sistemi di produzione e di conservazione dell’olio nell’area del Mediterraneo. Infine merita una visita la palazzina che ospita il Museo, costruita negli anni Venti del Novecento, è stata la sede storica della “Fratelli Carli” dal 1930 al 1971. All’interno si può ancora ammirare lo scalone d’ingresso illuminato da vetrate liberty disegnate nel 1927-28 per la ditta Fratelli Carli dal famoso grafico pubblicitario Silvio Talman: arabeschi di rami di ulivo che fuoriescono da un’anfora conclusi dal logo pubblicitario di una bambina che versa olio da una damigiana contrassegnata dal cartiglio della casa fondata nel 1911.
Dove sostare con il camper:
Per sostare il camper, vi consiglio l’area attrezzata Camper Park Nervia: trovate tutti i servizi per la sosta (wifi, bagni con acqua calda, carico e scarico, energia elettrica e ristorante). L’area dista a 300 mt dal mare e dalla spiaggia libera. Consiglio: portate la bicicletta perchè davanti all’ingresso dell’area c’è la nuova pista ciclabile di 10 km che collega Caporosso al pittoresco borgo di Dolceacqua
credits: www.sanremonews.it
www.riviera24.it