il mio pensieroLa felicità non si compra

La felicità non si compra

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Fulltimer colui che vive in camper, per il piacere di viverci.

Negli ultimi tempi, ho visto proliferare la nascita di Fulltimer, una crescita davvero esponenziale, a tal punto che quando mi viene chiesto quanti siete a vivere in camper, rispondo “più di quelli che pensi”. In effetti quando iniziai cinque anni fa, non c’era questa grande visibilità del fenomeno “fulltimer”. Io stesso non ho molte foto di viaggi, o di vita di quel periodo. Certo personalmente avevo da curare me stesso, da rimettere insieme i cocci della mia vita, ma resta comunque il fatto che pochissimi in Italia sapevano di questo stile di vita. Poi cosa è successo? E’ successo che il piacere di “vivere in vacanza” è stato contagioso. Un virus che è arrivato nelle case di famiglie, o nella vita di coppie insinuandosi nelle pieghe della crisi, della monotonia, dell’insoddisfazione di una vita stretta tra paletti, obblighi e inevitabilmente limiti.

 E allora il camper è visto come un miraggio, la panacea per guarire le proprie insoddisfazioni. Perfetto direte voi! Pronti si parte e decidiamo di vivere in camper. Peccato che anche in camper servono soldini per vivere, pochi rispetto ad un casa se si hanno abitudini morigerate, se si apprezza e si ricercano quei colori, silenzi e tranquillità che una casa tradizionale non sa darti. Servono soldini e come si fa a vivere in vacanza? All’inizio cercai di spiegare come organizzarsi, quale percorso avessi fatto e il più delle volte trovavo davanti un “mezzo sorriso” di chi non considerava possibile inventarsi un lavoro, trovavo le domande più insensate come “ma alla pensione ci pensi?”. Poi le persone hanno iniziato a capire che si poteva lo stesso vivere promuovendo il territorio, le Strutture e farlo diventare un lavoro. Ora mi sto accorgendo, giorno dopo giorno, sta arrivando lo tzunami di Nutella non commestibile della mia vita passata. Quell’escremento che si chiama “denaro” e che inevitabilmente rende aride, meschine, ipocrite e nauseanti le persone. Quell’escremento che cancella ogni forma di etica professionale, davanti all’esigenza di pagare una bolletta della luce. 

Sapete, la parola Fulltimer indica colui che vive in camper tutto l’anno, non importa se vive di rendita, se vive con lavori stagionali, se è un impiegato tradizionale, un giornalista o un pensionato. Il Fulltimer, è colui che vive in camper. E sapete perchè vive in camper? Perchè gli piace quello stile di vita non perchè pensa in modo premeditato che debba diventare la propria fonte di reddito. E ve lo dice chi potrebbe tranquillamente tornare nella propria casa di muratura e usare il camper solo nei weekend! Fulltimer è colui a cui piace tornare in quella scatola con le ruote dopo otto ore in ufficio, invece che mura domestiche. E’ colui a cui piace un pianale con quattro gomme, girare la chiave per andare a mezz’ora dalla città , in campagna, al mare o in montagna. Questo è il Fulltimer, non una soluzione per non fare nulla nella vita! Fulltimer è quello che ama mangiare una scatola di tonno il riva al mare il 20 di novembre per sentire il profumo del mare, per ascoltare il silenzio delle onde. Fulltimer è colui che ama condividere e arricchirsi, perchè sa bene che il suo premio è poter vivere cosi, in questo modo felice. A voi, che cercate i sporcare questo mondo di Fulltimer, prigionieri della vostra stessa insoddisfazione continuate pure a chiamarlo “disadattato”, “pazzo”, “zingaro”, “nomade”, io continuerò a chiamarlo “felice”.

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