Sara Simeoni, una delle atlete più premiate e più amate dal pubblico italiano, si racconta dopo aver acquistato il camper.
A volte i sogni ci impiegano un po’ a realizzarsi, ma quando arrivano, ti riempiono di felicità e orgoglio. Mentre i miei compagni di classe avevano il poster dei giocatori come Paolo Rossi o Maradona, io avevo quello di Sara Simeoni. Era il 1980 quando Sara Simeoni vinse l’oro ai Giochi Olimpici di Mosca e mentre gli altri andavo a giocare a calcetto, io saltavo qualsiasi ostacolo in palestra. Oggi, dopo 43 anni, grazie al camper, ho avuto l’opportunità di conoscere e intervistare Sara Simeoni. L’emozione è stata parecchio forte, ma anche la curiosità di scoprire come il camper sia entrato nella vita di Sara. Arrivo a Lei grazie a Caravan Schiavolin. Seguitemi nelle prossime righe.
1. Chi è Sara Simeoni oggi?
Oggi? Una mamma, una nonna, un’insegnante e anche una camperista.
2. Una camperista?
Si esatto, sono io che anche non senza qualche incertezza da parte di mio marito e figlio, ho deciso di acquistare un camper. A dire il vero, prima di arrivare all’acquisto, abbiamo noleggiato il camper. Volevo potermi muovere avendo le comodità, uno spazio per i bagagli e l’attrezzatura per il tempo libero. La facilità di muovermi con mio marito senza sentirmi vincolata è stato per me il motivo primario della scelta.
3. Quali viaggi ha effettuato sinora con il camper?
In realtà per ora abbiamo solo fatto mete italiane, l’Umbria, al Toscana, il Lago di Garda, ma il mio sogno è Capo Nord: viaggiare attraversando l’Europa sino a Capo Nord.
4. Un viaggio davvero importante, ma a proposito di viaggi, rifarebbe tutto il suo viaggio professionale?
Ho iniziato quasi per caso quando alle scuole medie mi iscrissero ad atletica e da quel momento iniziai il mio percorso. Non fu semplice, ma la costanza e l’impegno sono stati due elementi fondamentali e pere arrivare alla sua domanda, si! Rifarei tutto.
5. Ha mai avuto o subito discriminazioni, come donna nell’ambito sportivo?
Ho dovuto dimostrare sempre di più rispetto ad un uomo, ma il sostegno spesso mi è arrivato da un uomo e non da una donna.
6. Ora torniamo al camper per la domanda finale: perché la scelta di un semintegrale?
Prima di arrivare all’acquisto, con mio marito decidemmo di noleggiare un camper per capire le esigenze, gli spazi e se questa tipologia di vacanza faceva al caso nostro. Poi andammo al Salone del Camper per vedere i diversi modelli e versioni e in uno stand incontrammo Roberto Schiavolin di Caravan Schiavolin. Lui ci mostrò alcuni modelli, ma appena salita mi innamorai del modello semintegrale compatto di 6 metri e 36, con bagno in coda, un garage comodo per le attrezzature e una dinette centrale molto ampia per il pranzo. Scegliemmo Itineo PC 640.