Un parco tranquillo, pulito. Una strada abitata da villette e illuminata. Insomma una zona ideale per la sosta libera, che si trasforma in un incubo in una notte.
La sosta libera è sempre un argomento di confronto tra camperisti: “l’ho sempre fatta da anni e non mi è mai successo nulla”, “io preferisco dormire sonni tranquilli e in sicurezza per quello mi fermo sempre in un’area attrezzata”. Personalmente in media mi fermo su 10 notti, 3 in sosta libera e 7 in aree attrezzate, soprattutto quando sono nelle grandi città o metropoli. Roma è una di queste. Sfortunatamente per una serie di coincidenze non riesco ad accedere né in un campeggio, né in un’area attrezzata e quindi individuo una sosta libera presso il Parco di Tor Fiscale: un’area di verde pubblico che si estende per circa 11 ettari all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica. La via tenuta in ordine, pulita è tranquilla e nel pomeriggio di sabato il parco è anche frequentato da famiglie. Con l’arrivo della sera è illuminata in modo rassicurante, insomma quel minimo di regole che ti fanno scegliere una sosta libera. In realtà dalle 22 inizia ad animarsi la via di automobili, alle 23 la musica fuoriesce da un capannone e il traffico aumenta. All’una di notte, ovviamente non riesco a dormire e inizio a sentire che si rompono bottiglie, le auto si sfidano con riprese ad alta velocità e qualcuno inizia a mostrare gli effetti del troppo alcol in corpo. Capisco che non è il caso di restare parcheggiato, ma per uscire devo attraversare un gruppo numeroso di persone che stanno aspettando di entrare nel magazzino e soprattutto ci sono auto parcheggiate ovunque. Riesco tuttavia con estrema attenzione a passare e a trovare un altro luogo per la notte. Il giorno successivo inizio a curiosare sulla rete e trovo un articolo su RomaToday del 2021 con riferimento proprio alla chiusura della discoteca abusiva. Capisco che evidentemente è stata riaperta e nulla è cambiato. Decido di ritornare nella via (di seguito vedete il video) e scopro da una persona che vive lungo la via che in realtà la popolazione locale ha già fatto numerosi esposti alle autorità senza aver mai avuto alcuno cenno di risposta o una soluzione. Ci sarebbe da chiedersi cosa aspettano le Istituzioni per muoversi?