Un weekend nel cuore della Toscana al confine tra le province di Siena e Grosseto. Due giorni a Montalcino, cosa visitare e dove mangiare.
La Toscana è una delle mete più amate per un weekend fuori porta e oggi vi porto a scoprire un piccolo paese in provincia di Siena, noto ovunque per il vino che vi si produce, il Brunello. Si siamo a Montalcino, l’antico borgo medievale più esteso della provincia di Siena. Per buona parte è composto da frazioni, piccoli nuclei abitati e borgate, scrigni che nascondono antiche pievi o castelli. Infilate le scarpe e seguitemi.
La prima tappa da visitare è la Rocca, luogo dove si tiene il famoso Jazz & Wine Festival, che fu eretta nel 1361 quando Montalcino passò sotto il dominio di Siena. Vi trovate nella parte più alta del borgo da cui potete godere una visuale pittoresca che spazia dal Monte Amiata sino alle Crete senesi. Lasciate la Rocca e spingetevi nel cuore medievale, Piazza del Popolo. Fu realizzata spianando un fianco del monte per opera degli abati di Sant’Antimo e deve il suo nome alla sua architettura: caratterizzata dalle logge, alcune delle quali svolgevano in passato la funzione di cappella pubblica. Restate in piazza e fermatevi a Palazzo dei Priori, sede del comune, in tipico stile senese, caratterizzato da un portico e dalla Torre alta e stretta. Nel cuore del borgo storico di Montalcino, nella splendida cornice della centralissima piazza del Popolo emerge il palazzo dei Priori, risalente alla fine del XIII secolo. La terza tappa è il camminamento sulle Mura: 4 km in lunghezza, alternati da 13 torrioni e sei porte e vari merli originali quasi tutti ancora integri. Proseguite a passeggiare e arrivate al Duomo. Costruito tra il 1818 e il 1832, in pieno stile neoclassico, fu eretto su disegno di Agostino Fantastici, dove sorgeva la vecchia Pieve di San Salvatore. Situato nel centro storico, nella piazza omonima, all’interno trovate un organo a canne che risale al 1858 e l’opera l’Immacolata Concezione con Gesù e Dio Padre di Francesco Vanni, risalente al 1588. L’ultima tappa è l’Abbazia di Sant’Antimo un esempio di architettura romanica toscana, risalente al XII secolo è un monastero della congregazione olivetana di San Benedetto. Imperdibili sono la cappella Carolingia e i resti della sala capitolare. Si lo so, il vostro stomaco sta brontolando e quindi è ora di sedersi a tavola. Vi suggerisco l’Agriturismo L’Arte dei Semplici che è anche la soluzione ideale per pernottare sia con il camper o caravan, sia se cercate una stanza o addirittura una villa con 12 posti letto. Un menù fatto di piatti tipici della tradizione toscana preparati secondo le antiche ricette. L’agriturismo è aperto tutto l’anno, accetta gli animali e nel periodo estivo dispone anche della piscina. Imperdibili sono i prodotti della terra: zafferano, olio extravergine e ovviamente vino.
Agricampeggio L’arte dei Semplici: una terrazza sulla Val d’Orcia