La Valle di Ledro è un vero e proprio angolo di paradiso nascosto tra le montagne e al suo centro si può trovare uno dei laghi più belli del Trentino. Uno dei luoghi nascosti al turismo di massa. Seguitemi a scoprirlo.
Una delle mete più gettonate per un weekend o una tappa della vacanza, è il Lago di Garda, ma pochi sanno a poco più di 10 minuti di auto, troviamo uno dei laghi più nascosti del Trentino: il Lago di Ledro. Ubicato tra la Valle del Chiese e il Bassopiano rivano, ha una altitudine di 655 m e una circonferenza di circa 10 km. La storia dell’insediamento umano in Valle di Ledro è millenaria. Già più di 4.000 anni fa, durante l’età del bronzo, le sponde del Lago di Ledro ospitavano un villaggio palafitticolo. Nell’ultimo secolo sono stati rinvenuti i reperti che hanno reso il sito archeologico sul Lago di Ledro patrimonio dell’UNESCO. Il villaggio, che è stato ricreato secondo i resti preistorici scoperti, fa rivivere al visitatore la vita dei nostri antenati. Più recenti invece sono i fatti con la Terza Guerra di Indipendenza, che portarono al passaggio in territorio italiano.
Giuseppe Garibaldi ordinò ai volontari di controllare il fronte tra la Lombardia e il Trentino. Il confine era a Caffaro ed era l’unico punto di accesso verso Trento. A luglio del 1866 iniziò l’offensiva garibaldina. Gli Italiani scesero nella Valle del Chiese, ottennero la resa del Forte Ampola e iniziarono la marcia verso Riva. Il 21 luglio si scontrarono con gli Austriaci in Val Concei e a Bezzecca. Qui, gli austriaci vennero costretti a ritirarsi a Lenzumo consegnando la vittoria agli Italiani. L’offensiva austriaca aveva fallito nel liberare la Valle di Ledro e Garibaldi poté rafforzare le sue posizioni. Successivamente durante la Prima Guerra Mondiale, Kaiserjäger e Alpini si fronteggiarono sulle cime della Valle di Ledro.
I segni di quel periodo sono ancora ben visibili sulle montagne: è possibile visitare buona parte della linea austro-ungarica e le triceee di collegamento poiché scavate in roccia a notevole profondità, verticale e orizzontale, partendo dal Forte di Lardaro fino a Riva del Garda. Durante questi eventi del primo conflitto mondiale, la popolazione civile fu evacuata, principalmente in Boemia ed in Moravia. Al loro ritorno in Valle di Ledro, i Ledrensi trovarono i loro paesi e le loro case completamente distrutti.
Sin qui per chi ama la storia, ma se volete praticare sport all’aria aperta il Lago di Ledro è un vera miniera di opportunità. Innanzi tutto è uno dei laghi più puliti del Trentino: le sue acque placide e fresche sono perfette per una nuotata, un giro in canoa o in kayak, oppure per il wakeboard, uno sport acquatico che nasce dalla fusione tra sci nautico, snowboard e surf. Trainati sull’acqua da un mezzo molto simile allo ski-lift, semplice e divertente praticabile dai 7 anni in su, l’importante è avere confidenza con l’acqua. Lasciate le sponde del lago, si aprono scenari molto coinvolgenti: boschi, torrenti, cime, che diventano teatri per arrampicate, camminate, trekking o pedalate.
Imperdibile è l’esperienza al Parco Ledro Land Art:più di trenta opere d’arte site-specific ispirate al rapporto tra essere umano e ambiente naturale immerse nella pineta di Pur. Ingresso libero, gratuito 24h su 7 gg e nelle vicinanze di Ledro Land Art, è presente un area picnic con barbecue. A proposito di mangiare, non perdetevi la polenta di patate e gli inaspettati gnocchi boemi. Se siete in camper, caravan, tenda o se cercate un luogo dove vivere il Glamping sul Lago di Ledro, vi suggerisco il Camping al Sole.