A Comillas, nel nord della Spagna, vi porto a conoscere El Capricho de Gaudi: una meravigliosa abitazione realizzata in età giovane dall’artista architetto.
Se pensate che Gaudì sia solo presente nel magnifico quartiere, vi sbagliate. A Comillas si trova la prima opera realizzata dal genio Gaudì. Mettetevi comodi e seguitemi nelle prossime righe a scoprire El Capricho de Gaudì.
Sarebbe impossibile comprendere questa casa nella sua totalità senza prima capire il suo incredibile architetto Antoni Gaudi. Precursore del modernismo spagnolo, era un amante del mondo naturale; “tutto è scritto nel grande libro della natura” è una delle sue frasi più note e quella che meglio ci fa capire l’incredibile passione di questo genio, che l’ha plasmata in tutte le sue opere. È forse uno dei più grandi creatori di tutti i tempi ed è qui, a Comillas, dove troviamo un manifesto della sua genialità. A soli 30 anni, aveva già progettato nel paese i mobili per la Cappella Pantheon, nonché i chioschi cinesi. Più tardi avrebbe ricevuto la commissione di Villa Quijano che, anni dopo, sarebbe stata meglio nota come El Capricho de Gaudi. È una delle poche opere che si trovano fuori dalla Catalogna, e ci sarebbe voluto ancora molto tempo prima della realizzazione da parte di questo giovane Gaudi di alcune delle sue creazioni, come la Casa Milá o il Park Güell, Ma in tutte queste ha nascosto molti segreti e riferimenti alla sua grande passione.
Come giunse Gaudi a Comillas? Alla fine del XIX secolo, questo piccolo villaggio di origine marinara fu trasformato in un’elegante centro termale. Questo accadde grazie all’influenza del nostro più illustre “indiano”: Antonio López y López, il I Marchese di Comillas. La sua relazione con la borghesia catalana, e particolarmente con Eusebi Güell, lo avvicinò all’incipiente modernismo che cominciava a prendere forma in quel periodo. Per questo arrivarono a Comillas artisti del calibro di Domenech i Montaner, Martorell e, soprattutto, Gaudí, e resero questa cittadino il loro banco di prova.
Quando visitate El Capricho, tenete presente che vi trovate di fronte ad un giovane Gaudí, pieno di energia e vitalità. L’edificio trasuda esotismo, è pieno di colore e, che ci crediate o meno, si adatta perfettamente sia al suo proprietario che alle esigenze del terreno. Il nome Capricho, che non fu dato da Gaudí, è dovuto alla presenza di elementi cosi fuori dal comune, come la torre di ispirazione persiana, l’originale lavorazione del ferro battuto e la costante mescolanza di colori e materiali. All’epoca fu considerato un vero capriccio architettonico. Il nostro architetto lo potremmo chiamare senza alcun problema l’architetto della natura”. Lo si può vedere nelle sue opere più note, come la Sagrada Familia o il Park Güell. Tuttavia, è qui, in El Capricho, che ci mostra una delle sue metafore più riuscite. Il girasole non è solo un elemento decorativo, ma dà significato all’intero edificio. Questa casa è costruita per seguire il sole, per catturarne la luce. Le camere sono distribuite e organizzate in base alla loro posizione rispetto al sole. Ma non è tutto. Sia all’interno che all’esterno troverete palme, allodole, merli, allori e un’infinità di riferimenti al mondo naturale. Se osservate bene, troverete anche un paio di animali divertenti che suonano strumenti musicali. All’esterno trovate la statua di Gaudí realizzata nel 1989 ed è una tradizione sedersi accanto ad essa per farsi fotografare. Mi piace pensare che sia seduto a contemplare la sua opera, soddisfatto del lavoro svolto. Per visitare l’interno bisogna prestare attenzione a tutti i particolari. In termini di struttura, la casa è adattata ai gusti e alle necessità del suo proprietario: Máximo Díaz de Quijano. Si consiglia di iniziare da est, ovvero dal mattino, dove si trova la camera da letto e dove inizierebbe una giornata di Máximo Díaz de Quijano.
Tutte le stanze sono diverse e cambiano i soffitti a cassettoni, le decorazioni delle pareti e persino la lavorazione del legno di porte e finestre. Inoltre, in certe stanze troverete anche delle vetrate che nascondono un curioso messaggio. El Capricho ha molto di Gaudí e abbastanza di Quijano. Un architetto che amava la natura, Gaudí, ed un avvocato, Quijano, che aveva una passione per la musica. Ecco perché l’edificio nasconde diverse metafore musicali. Proseguendo la visita trovate la serra, anche se sarebbe forse più preciso chiamarlo giardino d’inverno, o jardin d’hiver, come si direbbe in francese. Questa parte dell’edificio è stata restaurata nel 1990, ma faceva parte del progetto originale di Gaudí. Di fatto, era una parte fondamentale del funzionamento quasi organico dell’edificio: distribuiva la luce e, al tempo stesso, regolava la temperatura. Siamo quasi arrivati al termine del viaggio in questa dimora, ma un passaggio finale spetta alle soffitte o i seminterrati che, pur essendo zone di servizio, sono ugualmente interessanti.
Nelle soffitte si trovavano le camere della servitù. E per finire qualche informazione se decidete di visitare dal vivo la casa. Questo l’indirizzo mail per richiedere informazioni: [email protected]
Barrio de Sobrellano s/n. 39520. Comillas. Cantabria Τ. (+0034) 942 720 365/F. 942 720 842 [email protected]/ Con il camper potete sostare in città a pochi passi dalla casa seguendo le indicazioni Park Camper.